Nella prima metà di ottobre è uscito l'attesissimo
libro di Alessandro Barbero su Dante.
Noi siamo andati subito a leggerlo per voi e ricavarne qualche impressione e verificare se davvero è così valido come può sembrare.
E la risposta è: certamente sì!
Il Dante che esce da questo libro non è quello della Divina Commedia, ma l'uomo, con la sua storia, i suoi pregi, i suoi difetti.
Il libro parte con la descrizione della battaglia di Campaldino, a cui parteciò anche il giovane Poeta, e con il ruolo che vi giocò quest'ultimo.
«Aver paura in mezzo ai Malebranche era umano; ma Dante, lo abbiamo visto, ammette di aver avuto una gran paura anche a Campaldino»
Prosegue poi con la descrizione della sua famiglia, dagli antenati ai parenti stretti.
Quindi, passa agli amici, agli amori giovanili, al matrimonio:
«Il tema dell’amore s’intreccia [...] con quello dell’amicizia, e se l’innamoramento nato nell’infanzia continua a ossessionare il teen-ager, diventa anche l’occasione per scoprire nuovi amici, quelli
veri, indimenticabili, molto più amati degli amichetti d’infanzia (dei quali, infatti, non sappiamo nulla)»
Il libro parla degli studi compiuti da Dante, del suo rapporto con il lavoro del padre e con il mondo degli affari:
«Dante era il figlio maggiore di un uomo d’affari, morto quando lui era ancora un ragazzo e forse addirittura un bambino, e non è strano che raggiungendo l’età legale abbia dovuto occuparsi di affari ereditati dal padre.»
E naturalmente descrive la sua attività politica, fino al momento dell'esilio:
«Fu un processo iniquo? Senza dubbio: il nuovo
regime si vendicava dei suoi nemici. Ma si svolsero regolari istruttorie, e diversamente dai processi staliniani, dove le condanne si basavano su confessioni estorte con la tortura, qui nessun imputato venne costretto a confessare: erano tutti contumaci»
Ed infine si diffonde sulla vita condotta da Dante dopo l'esilio: i suoi rapporti con la famiglia, l'ospitalità degli amici, il legame con Enrico VII.
«Quanto alla sicurezza con cui Dante parla della propria fama, bisogna dire che anche se non conosciamo con certezza le date di composizione e di pubblicazione della Commedia, a quell’epoca ormai c’era chi sapeva del work in progress, e ne aveva letto i primi canti».
Un lavoro pregevole, che ha forse l'unico difetto di abbondare eccessivamente con i dati e i riferimenti, cosa che può appensantire un po' la lettura.
È comunque un testo consigliatissimo!
Aspetti positivi
-Semplicità di lettura
-Abbondanza di dati
-Ampia documentazione
Aspetti negativi
Eccessiva abbondanza di dati, cosa che può rendere un po' faticosa l lettura in certi casi